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Il me souvient
La memoira che sfugge non è l'estinzione dell'identità. Una nitidezza cancellata ma non il nulla. Un giardino segreto persiste, simile a mille altri eppure unico. Il ricordo è lì, ma mai dove sono io. E partimmo nei ricordi : la memoria non parla necessariamente di sé, diventa ognuno. Ogni essere è ricco della sua storia singolare. Cosa saremmo senza la memoria ? Cosa ne sarebbe dei nostri amori, delle nostre passioni, delle nostre lotte. Qual è l'equilibrio tra il ricordo che riaffiora da solo e il desiderio di ritrovarlo ? Conservare, raccogliere, ritrovare qualcosa. Questi ricordi...
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La memoira che sfugge non è l'estinzione dell'identità. Una nitidezza cancellata ma non il nulla. Un giardino segreto persiste, simile a mille altri eppure unico. Il ricordo è lì, ma mai dove sono io. E partimmo nei ricordi : la memoria non parla necessariamente di sé, diventa ognuno. Ogni essere è ricco della sua storia singolare. Cosa saremmo senza la memoria ? Cosa ne sarebbe dei nostri amori, delle nostre passioni, delle nostre lotte. Qual è l'equilibrio tra il ricordo che riaffiora da solo e il desiderio di ritrovarlo ? Conservare, raccogliere, ritrovare qualcosa. Questi ricordi sotto forma di oggetti concreti, custoditi o rimasti, che ci accompagnano, anche se hanno perso la loro temporalità e il loro contesto, anche se la memoria è svanita, o diluita, diventano una specie di presentazione di ogni individuo. Frammenti sparsi di immagini che ci compongono. Andammo a "fissare" le cose che scompaiono.

Oggetti quotidiani o souvenir conservati. Memoria del cuore. Memoria affettiva. Scatole per riporre la memoria. La metodologia del naturalista : classificare e organizzare ... i ricordi, come un rosario ... Ogni classificazione è una procedura di identificazione. Non ho mai avuto un'anima di collezionista. Mai ho sentito il desiderio di accumulare oggetti o souvenir. Eppure tutto il mio lavoro pare un'ossessione in questo senso : una raccolta delle esperienze del tempo, una raccolta di memorie.

Non so chi ha detto « non si ricorda mai da soli » ... E anche se i vostri ricordi non sono i miei e la mia memoria non è la vostra, ogni "ricordare" ha qualcosa di universale; è un omaggio alla vita, alla sua fragilità. Far affiorare luoghi, affetti, desideri ... paesaggi della vita quotidiana. Le cose che si amano. Le più semplici sono a volte le più persistenti. L'elenco di quello che si ama o ci procura piacere è per alcuni immenso. Ricordo di un vestito, di una foto, di una lettera, una musica, un ritornello, di un dono; ricordi che ci riportano a qualcuno... Il bambino che siamo stati è anch'esso vivo nella nostra memoria. Affiorano l'alunna studiosa, quella loquace, l'altra che odiava la matematica... La sorella, l'amica del cuore, il legame intimo con le sponde del mare, la bella ragazza dagli occhi verdi, l'impiegata assidua, il cuoco appassionato, il bambino di un tempo, la donna indipendente, l'adolescente e la guerra, la donna che non si è mai lamentata, l'uomo che ha riposto la moglie nel cuore. Si, me lo ricordo. O forse no. Il ricordo è lì, ma mai dove sono. Memoria, domani ricordati di me.

Appaiono lacrime di nostalgia che hanno il sapore dell'acqua di mare. Dei sorrisi rinascono al ricordo di giorni radiosi. Affiora l'orgoglio di aver attraversato le difficoltà della vita con coraggio. Si scoprono, o ci si riscopre delle passioni inattese o patenti. La curiosità non ha età e ... i sentimenti non invecchiano al ritmo delle nostre stagioni. Percorsi di vite, ricordi frammentari. Miscela discreta di ciò che amiamo ricordare e di ciò che pena. Ricordi in ordine o in disordine. Alcuni conservano tutti i loro colori. Giardini segreti, sogni in filigrana. Memoria rivelata ... Si pensa di aver dimenticato, ma si ritrova sempre qualcosa. Quante forme di memoria possono esistere in noi ? La memoria ... è narratrice.
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